lunedì 28 ottobre 2013

CROCIFISSO

Il sonno era stato come sempre agitato, non riposante; gli incubi, ormai parte della sua vita, lo lasciavano senza fiato. Sempre sognava di essere circondato dalle creature, che bramavano le sue carni, spalancando le fauci pronti a ghermirlo e assaporare tutta la vita che scorre nelle sue vene, nei suoi organi, pompato da un cuore che aumentava i battiti, impazzito, incontrollabile.
Ogni volta Ivan tentava di reaggire, di lottare per sfuggire ai loro denti, ma innevitabilmente le gambe diventavano pesanti, i movimenti lenti, le più semplici azioni difficoltose, la vista si annebbiava, il terrore aumentava.
Quando, sfinito, rinunciava alla lotta e si abbandonava ad una atroce fine, disperato per aver rinunciato a lottare, si svegliava con un urlo, tutto fradicio di sudore, col cuore ch pompava a mille.
Queste erano le sue notti, i suoi riposi. Gli incubi, oramai, erano parte di lui.

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