giovedì 31 ottobre 2013

CROCIFISSO 5

Ivan e Max decisero di avvicinarsi all'obbiettivo, usando un avanzamento tattico; tale avvicinamento prevedeva di coprire i 360 gradi della loro visuale. Si disposero, schiena contro schiena, ed avanzarono in modo che ognuno di loro potesse avere una visuale di180 gradi, ed evitare sorprese che potessero arrivare, sia dai morti, sia dai probabili vivi che stavano cercando.
L'ambiente in cui si muovevano era il tipico ambiente periferico della provincia di Varese; al limitare delle costruzioni, c'erano campi coltivati intervallati da boscaglia. Ivan e Max si muovevano al limite del bosco, per essere pronti, all'occorrenza di potersi nascondere. Questo percorso, allungava di molto la strada verso l'obiettivo, ma lo meno rendeva il viaggio, almeno teoricamente, più sicuro e meno visibile.
Quando furono nei pressi della provinciale che collega Busto a Castellanza, Ivan alle sue spalle avverti due sbuffi, tsuuu tsuuu, in rapida successione.
Girandosi di scatto e assumendo la posizione di tiro in ginocchio, per ridurre la sagoma del suo corpo all'eventuale nemico, punto la sua arma in direzione del rumore. Vide Max che alzando il braccio al cielo diceva:
"cazzo, funzionano, sti silenziatori funzionano; MacGyver mi fa una pippa", ed esultava come se avesse segnato un goal nella finale di coppa del mondo.
Ivan un po' a capire cosa fosse successo; vide a circa 10 metri da lui due corpi a terra. Si avvicinò e constatò che si trattava di due mostri, un uomo ed una donna, con un buco al centro della fronte.
"Ma sei scemo" esclamò avvicinandosi a Max, "quando cazzo volevi avvisarmi che avevamo alle spalle quelle bestie? quando ci mordevano le chiappe?".
"Dai non fare la donnetta, sono usciti dal bosco tre minuti fa, li ho solo fatti avvicinare a distanza di tiro" sbruffo Max infastidito.
"Se i tuoi silenziatori non funzionavano? siamo a circa 500 mt. dal deposito, ci potevano sentire, brutta testa di cazzo" insistette Ivan e prosegui: "oltre al fatto che ormai siamo in città e qui di morti ce ne sono una infinità, ce li saremmo tirati tutti dietro, se si fosse sentito il botto".

"Dammi tregua, è da tanto che non mi esercito al tiro, ed ero sicuro che i silenziatori avrebbero funzionato " insistette Max, poi dando un leggero buffetto alla spalla di Ivan continuò "però visto che mira, due buchi in fronte a 10 mt. Con un po' di esercizio posso beccare le palle di una mosca in volo". E si lasciò andare in una fragorosa quanto genuina risata.
Scuotendo la testa e sorridendo di rimando Ivan disse "tu sei tutto scemo. Ma tutti io li trovo..".
"Senti MecGyver vai a vedere se ce ne sono altri, io nel frattempo mi guardo in giro e decido la strada da fare. Oh non fare cazzate e non ti allontanare troppo".
"Ok Capo di sto cazzo, vado; tu cerca di trovare una strada breve, perché mi sono rotto le palle di camminare ok?!". Max si girò e cominciò a camminare in direzione dei due corpi.

Quella zona Ivan non la conosceva benissimo, poiché le sua vecchia casa era situata dall'altra parte della città, tuttavia ci passava spesso in auto, quando era solito, con la famiglia, andare al centro commerciale situato in una cittadina situata su quella strada. Sapeva che dovevano percorrere la provinciale senza copertura per un pò, per poi infilarsi nelle stradine dietro al deposito dei monopoli.

Il deposito era una solida costruzione eretto nel ventennio fascista, in pietra con un maestoso portone d'ingresso; le finestre erano situate tutte a tre metri da terra; la forma esterna era rettangolare, di circa 30 metri per 12, e l'altezza era di 5 piani. Non aveva la mini idea ci come fosse fatto l'interno.
Riteneva pertanto, che fosse meglio salire su uno dei moderni palazzi altri 6-7 piani che si trovavano nei dintorni del deposito ed osservare. Sperava di non incontrare,  lungo la strada, ne vivi ne morti.  Pensò che Dio era in debito con lui, e che era ora che iniziasse a sdebitarsi.

Ritornò Max, tirando per il braccio Ivan disse: "Togliamo le tende amico, a circa 400 mt, ci sono una ventina di quei mostri, che avanzano nella nostra direzione, non sembra che cerchino noi, ma non ci scommetterei la vita; Voglio mettere un pò di strada tra noi e loro forza".

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