mercoledì 13 novembre 2013

REGOLE E FORMALITA'

"Dunque, le altre pattuglie hanno riferito di aver visto molti giardini, circondati da mura, coltivati. Tuttavia, non hanno notato nessuna presenza di esseri umani, e cosa ancora più strana, hanno visto pochissimi mostri vagare per la città," disse Macchiavelli quando convocò Ivan e Max per il debrifing della missione; "Voi due invece che mi dite?" chiese.
Fu Max a parlare per primo sentendosi in dovere di evitare che Ivan parlasse a sproposito:
"Noi comandante, abbiamo notato si i giardini, ma anche la presenza di esseri umani, intendo quelli vivi come noi, sistemati nel deposito dei monopoli. Non siamo sicuri di quanti siano, ma supponiamo che siano una settantina tenendoci bassi come cifre. Abbiamo visto che escono ogni tanto in pattuglia e presumiamo che eliminino i mostri che incontrano per evitare di essere assediati. Catturano altri sopravvissuti ma non sappiamo a che scopo; come ci è stato ordinato non abbiamo avuto approcci con loro".

"Assistente Coppola Massimiliano, se non erro il rapporto lo fa il più alto in grado, e mi pare che sia l'Assistente Zamorano" disse sospettosa il comandante.
"Chiedo scusa dottoressa, ma le formalità in questo momento non penso siano importanti; ritengo che le informazioni, da qualsiasi parte vengano, siano fondamentali" replicò Max.
"Questo lo decido io se permette, credo di sapere fare il mio lavoro. Lei non è tenuto e non può superare le regole e le formalità" rispose con un tono molto piccato il capo.  Guardando davanti a se, oltre i due poliziotti al suo cospetto continuò:
"Vede in questo nuovo mondo, in questa nuova realtà, dove sarebbe facile far uscire il peggio di noi, dove si passa dalla vita alla morte o peggio alla non morte in un battito di ciglia, quello che ci tiene uniti, quello che ci permette di non cedere alla barbarie, alla anarchia, quello che ci permette di tenere duro e andare avanti, sono le regole e le formalità. Rispettando le regole, ci ricordiamo come era la nostra vita prima, rispettando le formalità permettiamo alle nostre regole sociali e morali, di non essere represse e di comportarci come animali. Solo se viviamo e ci comportiamo come vivevamo e ci comportavamo prima, possiamo non abituarci a tutto questo; se avremo nostalgia di ciò che era prima, possiamo avere la forza e la volontà di lottare per cercare di far tornare tutto come prima".
"Andate, rilassatevi, riposatevi e meditate su quanto detto. Vi voglio qui domani mattina alle 8.30, e ricominciamo d'accapo la conversazione, sperando che abbiate compreso veramente le mie parole".
Max ed Ivan uscirono dall'ufficio di Macchiavelli quasi storditi, non avrebbero mai immaginato che quella donna avesse delle palle d'acciaio così dure; lentamente in silenzio si avviarono verso i loro miseri giacigli.

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